Vertigo (part. Raphael Gualazzi)
Benvenuta Vergine del vento
Dolce spirito del cuor
Che sciogli l’anima dal pianto
E dello scempio fai splendor
E sai portarmi oltre la vita che vorrei
Porgi nel tuo manto i sogni che non hai vissuto mai
Levati in un canto sconosciuto e lì mi incontrerai
Da un vortice mi spoglierai
Là dove vive perso il tempo
Vai
Implorando salici gentili vaglia un tiepido candor
E già si infrangono beffarde le onde uncine del fervor
E nude insinuano nel gelido sentir
Sola puoi tentarmi sino a fingere di averti mia
Sai che puoi spiegare un volo tra vertigine e follia
Tra vertigine e follia
Nello stento tu mi parlerai
Mai vorrai come puoi sentir
Mai vorrai dove puoi capir
Tu vivrai testandoti sognerai
Vorrai
Mai comprendermi
Scendi donna livida e distante dentro il tempio del mio cuore
Espandi l’anima cangiante in questo nomade cantor
E accogli il mondo dentro un tempo che non c’è
Stai crescendo in fondo a quella voglia di sentirti mia
Stai varcando il segno ardendo
Tra vertigini e follia
Tra vertigini e follia
Nella verità mi salverai
Mai vorrai come vuoi sentir
Mai vorrai dove puoi capir
Tu vivrai testandoti sognerai
Vorrai
Mai cambiar così